DEBUTTO: IL COMUNICATO STAMPA

Comunicato Stampa

Giovedì 30 maggio, al Teatro Aurora di Marghera, le giovani formazioni
Empusa Teatro, H2O non potabile e ItinerisTeatro
presentano il loro spettacolo comune tratto da Shakespeare
SALA TRAVAGLIO: “LEAR/DEL CONFLITTO GENERAZIONALE”
IN PRIMA ASSOLUTA CHIUDE LA RESIDENZA DI QUESTA NAVE
Una residenza diversa, iniziata a ottobre:
nessuna selezione dei gruppi, ma un’unica richiesta, quella del lavoro insieme.
Perché i futuri agenti culturali del territorio si conoscano nel lavoro

(Marghera – Venezia, 27.05.2013) Nuovi vagiti nella SALA TRAVAGLIO di Questa Nave: dopo un’intera stagione teatrale in residenza al Teatro Aurora e al Teatrino di Via Pasini di Marghera, sta per venire alla luce LEAR/DEL CONFLITTO GENERAZIONALE. Lo spettacolo, ideato e messo in scena dalle giovani compagnie del territorio Empusa Teatro, H2O non potabile e ItinerisTeatro, verrà presentato al pubblico in prima assoluta giovedì 30 maggio alle 21 al Teatro Aurora di Marghera, momento conclusivo della Stagione di Teatro Contemporaneo 2012-2013.

SALA TRAVAGLIO è appunto il nome del progetto di residenze teatrali che Questa Nave ha proposto dallo scorso ottobre alle nuove formazioni del veneziano, mettendo a disposizione spazi, tempi, competenze artistiche e formative, ma anche organizzative e di avvio al lavoro nel mondo dello spettacolo, sopra e dietro al palcoscenico. Da un lato il travaglio: di chi partorisce, di chi aspetta fuori, di chi aiuta e sostiene; è il travaglio della nascita e della crescita. Dall’altro, la sala: la sala del teatro, la sala prove, la sala riunioni. Da queste suggestioni prende il suo nome SALA TRAVAGLIO.

Protagonisti di questa avventura sono stati Empusa Teatro, H2O non potabile e Itineris Teatro. I tre gruppi hanno lavorato a uno spettacolo comune, tratto da Re Lear di Shakespeare: “Abbiamo letto il Re Lear come un dramma sul conflitto generazionale – scrivono -. Niente maschere né barbe bianche. Eccoci per quello che siamo e che pretendiamo di essere a raccontarvi cosa abbiamo trovato attraversando questa tragedia. Prima che come personaggi di Shakespeare, come testimoni della nostra generazione, che sfruttano Re Lear per rappresentare le paure e la loro potenza. Abbiamo letto il Re Lear come dramma sul potere. Il potere che lusinga, seduce, finge e tortura, che detta le proprie regole e i propri rituali a chiunque vi entri, e che solo ai matti permette di scampare alla sua ruota. Abbiamo messo in scena il Re Lear come atto politico. Per smentire sul palco la nostra pigrizia, il nostro sconforto, la nostra inquietudine verso il futuro. Shakespeare è stato uno strumento per chiarire, in primo luogo a noi stessi, che cosa accade se il passaggio di testimone da una generazione all’altra s’inceppa, cosa accade quando dei giovani non sanno che strada percorrere per prendere in mano le redini del proprio futuro, ritrovandosi a reiterare gli errori dei propri padri. Siamo andati con Lear dai palazzi del potere alla brughiera, con la sua autonomia e le sue verità; abbiamo fatto i figli esiliati, i padri accecati, i primi e gli ultimi; abbiamo provato da giovani a sentirci vecchi per scontrarci con noi stessi”.

Il testo di Shakespeare è stato fuso insieme a una nuova drammaturgia scritta da Marco Gnaccolini e Jacopo Giacomoni; i protagonisti in scena sono Elena Ajani, David Angeli, Alessia Cacco, Jacopo Giacomoni, Manuela Ortolan, Davide Pachera, Elisa Stagni, Vincenzo Tosetto; la scenografia è a cura di Elena Ajani; i costumi sono di Davide Pachera; le luci di Matteo Moglianesi; la grafica di Caterina Soranzo; l’assistenza alla messa in scena è di Tatjana Motta, Alessia Cacco, Jacopo Giacomoni, Marco Gnaccolini, Davide Pachera. La regia è firmata collettivamente da Empusa Teatro, H2O non potabile e ItinerisTeatro.

Sala Travaglio (che è anche un blog, in cui è possibile vedere il work in progress del lavoro: https://salatravaglio.wordpress.com) è un progetto autoprodotto da Questa Nave. Per sostenere il progetto, l’associazione ha anche portato a termine una sottoscrizione a Eppela, il portale italiano di crowdfunding – la raccolta fondi dal basso -: in 40 giorni, grazie al tam tam della rete, sono stati raccolti mille euro.

Sala Travaglio ha voluto porsi come proposta diversa dai tradizionali progetti di residenza, perchè Questa Nave non ha operato alcun giudizio selettivo nell’ammissione dei gruppi partecipanti: a tutti le giovani formazioni operanti nel veneziano è stata offerta la stessa possibilità di scoprire una vocazione; tre compagnie hanno risposto all’appello. Ai gruppi, inoltre, è stata fatta una richiesta: quella del lavoro insieme: se è vero che saranno loro i futuri agenti culturali del territorio, Questa Nave ha ritienuto di vitale importanza che si conoscessero fin d’ora nel lavoro.

“C’è un tempo complicato in cui valorizzare l’esperienza e aver cura della creatività prepara il futuro, per l’una e per l’altra. E’ un tempo in cui qualcuno è ancora vivace, ma non abbastanza, e qualcuno è già maturo, ma non abbastanza. Un momento di travaglio – spiega Francesca D’Este, che ha coordinato il progetto -. Questa Nave sentiva che per la cultura di questo territorio era giunto questo momento. Ripetutamente, negli ultimi anni, molte giovani formazioni del territorio si erano rivolte a noi – per consigli, scambi, consulenze, appoggi logistici – riconoscendoci evidentemente un ruolo che si è andato formando negli anni, per le nostre scelte e per il nostro temperamento. Le abbiamo ascoltate anche oltre le parole. Ci siamo accorti che molti giovani gruppi si stanno affacciando alla ribalta, ma – pur avendo avuto occasioni di visibilità per le loro produzioni – non in una di queste occasioni poteva esserci una prova quotidiana della propria vocazione e della propria forza. Così Questa Nave ha aperto i propri spazi e l’intera struttura organizzativa. Abbiamo sperimentato un modello di residenza, che unisce il prima e il dopo; una sala travaglio”.

SALA TRAVAGLIO ringrazia gli sponsor Barbara Pedraglio, Bar Al Canton e Doctor Music Style.

I biglietti (7 euro intero, 5 ridotto, 2.50 GAT Card) sono acquistabili al Teatro Aurora il mercoledì e il giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 17 e la sera di spettacolo a partire dalle ore 18. Prenotazioni telefoniche e via mail sempre attive: 041.932421 o info@questanave.com.

 

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